Grazie alle sue numerose attività, in poco più di due anni, OrtoBorto è diventato un importante punto di riferimento per molte persone della nostra comunità e delle comunità limitrofe.
Cinque mattine a settimane, dal lunedì al venerdì, ci ritroviamo nella nostra sede, abili e diversamente abili, giovani, vecchi, bambini, italiani, stranieri, e insieme coltiviamo l’orto, ognuno con le sue capacità, e condividiamo quello che raccogliamo. Ogni mattina, pioggia o sole, almeno due dei nostri volontari sono nell’orto (o nella nostra struttura al coperto) insieme a tre giovani ragazzi con disabilità e due utenti del Centro di Salute Mentale di San Daniele. A loro si uniscono le persone più diverse che passano a trovarci, gli anziani del paese con i loro preziosi consigli di orticoltura, gli amici dell’associazione Il Samaritan con i loro ospiti e volontari, per parlare di orto e non solo. La merenda delle 10.30 nell’orto oramai è una consuetudine a cui si uniscono in molti anche solo per mezz’ora di pausa. Quando non siamo negli orti di via Luca Petris o nel nostro bosco dietro il monte di Ragogna, siamo nelle scuole, nelle sedi di altri enti e associazioni a curare i loro orti.
E poi ci sono i numerosi eventi di raccolta fondi, mercatini, feste locali in collaborazione con le Proloco che ci portano fuori dall’orto a conoscere il territorio e farci conoscere. Il frutto più importante del nostro orto? Le relazioni, quelle che rompono le barriere, l’isolamento, la solitudine e che creano una rete che sostiene e fa crescere.